COLICA RENALE

 28 Mar 2021     Salute possibile     Antonio Carafa

La calcolosi è una formazione di aggregati di minerali e sostanze organiche, di dimensioni variabili, all’interno delle cavità escretrici del sistema urinario, dai calici all’uretra. L’ostruzione può riguardare tutto l’apparato urinario e in base alla localizzazione si parla di calcolosi renale, calcolosi ureterale e calcolosi vescicale.

SINTOMI:

Varia a seconda della posizione del calcolo, quindi in base al tratto ostruito. Il sintomo principale è la cosiddetta colica, cioè un dolore crampiforme molto intenso, che si estende dai reni sino alla vescica e in alcuni casi può raggiungere anche i genitali esterni e l’interno della coscia. A questa condizione sono associate anche delle condizioni neuro-vegetative come nausea, vomito, sudorazione e variazioni di pressione.

FATTORI DI RISCHIO:

L’epidemiologia della calcolosi urinaria è messa in stretta relazione con razza, dieta, fattori climatici. Influiscono anche l’obesità, la familiarità, la presenza di malformazioni renali e lo scarso apporto idrico. Inoltre volume urinario ridotto comporta un aumento della concentrazione di calcio e di acido ossalico e una diminuzione del ph urinario che favoriscono la formazione dei calcoli.

DIAGNOSI:

Le indagini raccomandate comprendono:

  • esami del sangue
  • esame completo delle urine
  • urinocoltura

L’ecografia renale è indicata nella valutazione routinaria dei pazienti con sospetta calcolosi urinaria e, associata ad un Rx diretta addome, consente di avere informazioni soddisfacenti sulla natura e sulla localizzazione del calcolo.

TRATTAMENTO:

Nelle forme non attive il trattamento dietetico-idropinico risulta sufficiente: una dieta normoproteica, normocalorica e normosodica più un apporto di acqua tale da mantenere il volume della diuresi di circa 2 litri/die e il monitoraggio costituiscono la prima soluzione.

Nelle forme attive, invece, il trattamento dietetico-idropinico deve essere associato alla terapia farmacologica che può essere volta o alla dissoluzione del calcolo o alla facilitazione dell’espulsione.

Tra le opzioni terapeutiche c’è anche la rimozione attiva tramite procedure invasive, come:

  • litotrissia extracorporea a onde d’urto (ESWL)
  • ureterorenoscopia (URS) con litotrissia
  • nefropielolitotomia